La geopolitica delle serie TV by Moïsi Dominique

La geopolitica delle serie TV by Moïsi Dominique

autore:Moïsi Dominique [Dominique, Moïsi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociale, comunicazione
Amazon: B078N943R8
editore: Armando Editore
pubblicato: 2017-12-26T23:00:00+00:00


15 [La Commedia umana, ndt].

16 [Qui l’autore fa riferimento alla notte del 4 agosto 1789, in cui l’Assemblea nazionale costituente, istituita il 9 luglio, abolisce il sistema feudale e i suoi privilegi, segnando la fine dell’Ancien Régime. Ndt].

17 [«ragazze di provincia», provenienti dal Midi (Mezzogiorno), ovvero dalla Francia meridionale, ndt].

Capitolo quarto Homeland o l’America di fronte al terrorismo

Le immagini si succedono, volontariamente confuse. Alcune sono in bianco e nero, altre seppia, le ultime, più rare, a colori. Un caleidoscopio d’immagini. I presidenti americani sfilano sullo schermo, da Bill Clinton a Barack Obama. Si vede Colin Powell fare il suo famoso discorso all’ONU, al quale risponde Domique de Villepin, annunciando che l’America ha le prove (si riveleranno false) che il regime di Saddam Hussein possiede armi di distruzione di massa.

Le porte della guerra in Iraq stanno per aprirsi. Sullo schermo appaiono adesso brevemente i personaggi principali della serie. I loro ritratti si succedono. Compare una bambina che tiene tra le mani un pupazzo di stoffa, una specie di gatto-leone più inquietante che rassicurante. Un labirinto di siepi, nel quale la protagonista sembra perdersi, aumenta l’impressione di confusione e angoscia. Tutto culmina con l’immagine emblematica degli aerei che si schiantano contro le torri di Manhattan. Personaggi reali, eroi di finzione, eventi veramente accaduti, evocazioni di scene della serie s’intrecciano in un maelström18 d’immagini il cui caos apparente sembra avere un solo scopo: dimostrare che la finzione si nutre della realtà, ma che la realtà stessa è solo un sogno collettivo – nel caso specifico, più che altro un incubo a occhi aperti – da cui nessuno si è ancora svegliato. La musica forte, ossessiva persino, non fa che peggiorare l’inquietudine generale. Benvenuti nell’universo di Homeland.



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